In the past fifteen years, radical normative changes (Laws 230/2005 and 240/2010) and cuts to university and research budgets have generated a reduction of the already limited “entrance gates” to academic careers. These difficulties in the path towards stabilisation have produced a high number of precarious researchers and academics, who fight to have a remunerated position in the academia, despite bad working conditions and the constant treat of expulsion from the academic system. Notwithstanding such difficulties, precarious researchers have kept attending to their jobs with devotion and continued to build up strategies and practices of resistance. Starting from the data collected during the survey “Ricercarsi” the aim of this paper is to focus on the life and working conditions of these heterogeneous aggregation of academic and knowledge workers. The main part of the present work will be strictly analytical; a section will be devoted to analyse the methodology, focusing on the participation and activation aspects related to the survey, that was meant to go beyond strictly “sampling” criteria, concentrating more on the reflexivity of the subjects

Negli ultimi quindici anni, i profondi mutamenti normativi (le Leggi 230/2005 e 240/2010) ed i drastici tagli alla spesa per l’università e la Ricerca hanno comportato che le rare ‘porte d’ingresso’ alle carriere accademiche, ancor più che in passato, si siano trasformate in vere proprie strettoie. I difficilissimi percorsi di ingresso e stabilizzazione nella carriera universitaria hanno inoltre prodotto una quantità notevole di lavoratori precari che lottano per rimanere nel mondo accademico, spesso in condizioni di forte isolamento lavorativo, di competizione reciproca, nonché con il rischio costante di un’espulsione (temporanea o definitiva) dal sistema accademico. Eppure, nonostante le notevoli e crescenti difficoltà, i precari dell’accademia sono determinati, svolgono con passione il loro lavoro (e, spesso, una parte del lavoro dei docenti ‘strutturati’), mettono in pratiche strategie di vita (sul piano economico, abitativo, arrivando anche alla sfera della genitorialità), strategie di resistenza e di sense making che consentono loro di seguire la loro aspirazione. A partire dai dati raccolti nell’indagine Ricercarsi, obiettivo del contributo è quindi quello di offrire uno spaccato delle condizioni di vita, di lavoro e delle prospettive future di questo eterogeneo aggregato di lavoratori della conoscenza.

Tra passione e sopravvivenza. Prospettive, condizioni e aspettative dei lavoratori della conoscenza negli atenei italiani / Giancola, Orazio; Toscano, Emanuele. - STAMPA. - 4(2017), pp. 25-41.

Tra passione e sopravvivenza. Prospettive, condizioni e aspettative dei lavoratori della conoscenza negli atenei italiani

GIANCOLA, ORAZIO;
2017

Abstract

In the past fifteen years, radical normative changes (Laws 230/2005 and 240/2010) and cuts to university and research budgets have generated a reduction of the already limited “entrance gates” to academic careers. These difficulties in the path towards stabilisation have produced a high number of precarious researchers and academics, who fight to have a remunerated position in the academia, despite bad working conditions and the constant treat of expulsion from the academic system. Notwithstanding such difficulties, precarious researchers have kept attending to their jobs with devotion and continued to build up strategies and practices of resistance. Starting from the data collected during the survey “Ricercarsi” the aim of this paper is to focus on the life and working conditions of these heterogeneous aggregation of academic and knowledge workers. The main part of the present work will be strictly analytical; a section will be devoted to analyse the methodology, focusing on the participation and activation aspects related to the survey, that was meant to go beyond strictly “sampling” criteria, concentrating more on the reflexivity of the subjects
2017
In/disciplinate: soggettività precarie nell’università italiana
978-88-6969-137-9
Negli ultimi quindici anni, i profondi mutamenti normativi (le Leggi 230/2005 e 240/2010) ed i drastici tagli alla spesa per l’università e la Ricerca hanno comportato che le rare ‘porte d’ingresso’ alle carriere accademiche, ancor più che in passato, si siano trasformate in vere proprie strettoie. I difficilissimi percorsi di ingresso e stabilizzazione nella carriera universitaria hanno inoltre prodotto una quantità notevole di lavoratori precari che lottano per rimanere nel mondo accademico, spesso in condizioni di forte isolamento lavorativo, di competizione reciproca, nonché con il rischio costante di un’espulsione (temporanea o definitiva) dal sistema accademico. Eppure, nonostante le notevoli e crescenti difficoltà, i precari dell’accademia sono determinati, svolgono con passione il loro lavoro (e, spesso, una parte del lavoro dei docenti ‘strutturati’), mettono in pratiche strategie di vita (sul piano economico, abitativo, arrivando anche alla sfera della genitorialità), strategie di resistenza e di sense making che consentono loro di seguire la loro aspirazione. A partire dai dati raccolti nell’indagine Ricercarsi, obiettivo del contributo è quindi quello di offrire uno spaccato delle condizioni di vita, di lavoro e delle prospettive future di questo eterogeneo aggregato di lavoratori della conoscenza.
Riforme universitarie; politiche della ricerca; precariato accademico
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Tra passione e sopravvivenza. Prospettive, condizioni e aspettative dei lavoratori della conoscenza negli atenei italiani / Giancola, Orazio; Toscano, Emanuele. - STAMPA. - 4(2017), pp. 25-41.
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